Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi

Il Dodecaneso Italiano: La Cartamoneta A Rodi

La Numismatica è un pretesto per conoscere la Storia.

I collezionisti di banconote e di monete sono sovente dei “nostalgici” che, attraverso tali reperti, rivivono storie personali o raccontate. Una banconota, una moneta, un documento, custodiscono la vita di un popolo, ne raccontano gli stili di vita, le usanze.

Terminata la raccolta degli oggetti già conosciuti, inizia il percorso inverso: si scoprono vicende storiche “inedite”. In alcuni casi esse somigliano molto ad altre, più moderne.

Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
Cervo, emblema di Rodi, ad oggi visibile su una delle due colonne
poste all’ingresso del porto di Rodi (© Gerardo Vendemia)

I testi scolatici più diffusi, dedicano spazi ridotti al colonialismo italiano e questa scelta apre ancora oggi accese discussioni tra contrapposti schieramenti politici. Non si vuole qui entrare nel merito di tale diatriba, tuttavia la cartamoneta della seconda guerra mondiale offre interessanti spunti di riflessione, da qualsiasi punto di vista.

In particolare, il Dodecaneso, con le sue le isole, era italiano dal 1912, ovvero dalla guerra italo-turca. Il Governo decise di affrettare la conquista della Libia occupando militarmente le isole dell’Egeo, sotto il dominio dell’Impero ottomano. Dopo aver ottenuto il riconoscimento dell’amministrazione civile sulla Libia, l’Italia avrebbe dovuto ritirarsi dal Dodecaneso, ma la clausola non venne rispettata perché subordinata alla cessazione delle ostilità in Libia, che non smisero di verificarsi. Il trattato di Sèvres del 1920 confermò poi all’Italia il possesso.

Il controllo dell’Egeo da parte dell’Italia durò giuridicamente circa 35 anni.  Nei primi anni, la “gestione” delle isole aveva alimentato discussioni in Italia, tra chi le considerava un’ottima pedina di scambio nella geo-politica e chi voleva farne un’estensione dei territori italiani verso oriente. È possibile affermare che ebbe la meglio questa seconda visione, tanto è vero che l’Egeo non venne mai denominato “colonia”, bensì “possedimento”.

Nello specifico, durante gli anni in cui fu Governatore il senatore liberale Mario Lago (1922 – 1936), non prevalse l’interesse economico né quello militare: se è vero che il programma prevedeva un profondo intervento di “italianizzazione”, è anche vero che questo avvenne mediante la costruzione di numerose infrastrutture stradali, lo sviluppo dell’edilizia pubblica e privata, la creazione di nuove attività industriali e la modernizzazione dell’agricoltura. Al contempo Lago era molto attento a mantenere la convivenza, e spesso favorire l’integrazione, tra le culture e le religioni, lasciando ampia autonomia a ciascuna isola.

La situazione mutò solo nel 1936, quando divenne Governatore l’ex quadrumviro Cesare Maria De Vecchi, il quale applicò una politica intransigente, di scuola mussoliniana: le autonomie furono eliminate, vietati i matrimoni misti e allontanati gli insegnanti non italiani. Furono immediatamente recepite le leggi razziali con l’emanazione di quelle “contro gli ebrei di Rodi” il 30 novembre del 1938. De Vecchi era considerato un megalomane, per suo ordine fu riedificato il Castello dei Cavalieri, che avrebbe dovuto ospitare il Re o Mussolini, ma nel frattempo divenne la sua dimora.

Sotto la gestione dittatoriale di De Vecchi, gli investimenti sui possedimenti incrementarono: l’architettura italiana impreziosì notevolmente le isole, con numerose ristrutturazioni e nuove costruzioni, che ancora oggi vengono utilizzate e abbelliscono le città. La convivenza sulle isole era però difficoltosa e l’ex quadrumviro, ormai non rispettoso neanche verso il Duce, venne sostituito dal generale Ettore Bastico nel dicembre 1940.

Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
Teatro Giacomo Puccini di Rodi (© Dodecaneso.org)

Bastico governò pochi mesi, cercando di ristabilire le comunicazioni con la madrepatria e rinforzare le difese militari. Richiamato in Libia nel giugno del 1941, lascia l’incarico all’Ammiraglio Inigo Campioni.

Questo periodo storico è legato alla seconda guerra mondiale e Campioni si occupa personalmente delle vicende belliche. Le funzioni amministrative, che si limitano alla gestione ordinaria, vengono affidate al vice-governatore Ugo Faralli.

Ma ritorniamo, a questo punto, all’aspetto numismatico. La considerazione di “possedimento” delle Isole italiane dell’Egeo è confermata dalla circolazione monetaria: molti stati, con consolidate politiche coloniali, antecedenti e successive alla seconda guerra mondiale, hanno previsto un’apposita monetazione per i territori amministrati oltre confine. In generale questa scelta consente una gestione finanziaria separata, che mette al riparo la madrepatria da qualsiasi evenienza. A Rodi, e in tutte le isole dell’Egeo, invece, circolavano le medesime banconote della penisola italiana.

Soltanto il 19 agosto del 1942, in virtù delle esigenze finanziarie di Rodi, il Ministro delle Finanze italiano aveva fatto inviare nel capoluogo 100 milioni di dracme in buoni della Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia. La situazione finanziaria a Rodi, che era difficile già prima dell’Armistizio, a causa di vettovagliamenti limitati dalle esigenze belliche, si aggravò dopo l’8 settembre 1943. L’Ammiraglio Campioni aderì prontamente al Governo Badoglio, ma il Comando tedesco in Grecia inviò prontamente ingenti truppe, che conquistarono Rodi, arrestando Campioni. Il governatore venne trasferito in Germania, poi consegnato all’RSI e infine processato, con condanna a morte per fucilazione. Dal settembre 1943 le funzioni di Governatore vennero svolte da Faralli, senza che egli ne ricoprisse mai la carica.

Per le finanze di Rodi la situazione era a questo punto drammatica: dalla Germania furono rifiutate tutte le richieste di aiuto e contemporaneamente bloccate le rimesse degli italiani in favore dei residenti nelle Isole italiane dell’Egeo.

Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
100 lire, assegno a taglio fisso del Banco di Roma, emesso a Rodi il 20 marzo 1944
(© Cartamoneta.com Srl)

L’unico aiuto arrivò dal bando di Vittorio Emanuele III del 21 settembre, con cui venivano autorizzati gli istituti di emissione, a mettere in circolazione assegni a taglio fisso, equiparati a cartamoneta, quindi pagabili a vista al portatore. Visto il Bando, il 14 ottobre Faralli autorizzò la parificazione a biglietti di banca dei vaglia cambiari e degli assegni a taglio fisso della Banca d’Italia, del Banco di Roma e del Banco di Sicilia.

Gli assegni però non erano ben visti dalla popolazione ed era ancora più difficile spenderli nella neutrale Turchia. Messo alle strette, il 21 aprile 1944, Faralli emanò un decreto con cui autorizzava la stampa di biglietti per 10 milioni di lire. I biglietti sarebbero stati realizzati dalle Officine Grafiche di Rodi, su carta da bollo, di cui sull’Isola erano conservate scorte sufficienti. Furono previsti due tagli, da 50 e 100 lire, per un importo complessivo di 10 milioni, in particolare:

  • 6000.000 di lire in tagli da 100. Tre serie (A, B, C) da 20.000 esemplari cadauna
  • 4.000.000 di lire in tagli da 50. Quattro serie (I, II, III, IV) da 20.000 esemplari cadauna
Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
50 lire, fronte. Al centro la Lupa Capitolina su capitello con stemma dei Cavalieri e sullo sfondo il Forte di San Nicola di Rodi (© Cartamoneta.com Srl)
Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
50 lire, retro. Nel tondo a sinistra la Rosa di Rodi stilizzata e, nei quattro tondi piccoli, il cervo di Rodi e lo stemma dei Cavalieri (© Cartamoneta.com Srl)
Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
100 lire, fronte. Al centro la Lupa Capitolina. Sotto nave romana in navigazione, con ai lati recto e verso di una moneta didramma romana (© Cartamoneta.com Srl)
Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
100 lire, retro. A sinistra Cervo di Rodi, su capitello con croce dei Cavalieri (© Cartamoneta.com Srl)

I biglietti circolarono dal maggio 1944, per un periodo molto breve, risolvendo comunque il problema della carenza di cartamoneta.

Nel mese di ottobre del 1944 l’esercito inglese occupò Rodi, imponendo la circolazione dei biglietti denominati “British Military Authority”, già in circolazione nel sud Italia dallo sbarco alleato del luglio 1943, in sei tagli: 6 pence, 1 shilling, 2 shilling e 6 pence, 5 shillings, 10 shillings e 1 pound. Come nel sud Italia, anche a Rodi, si mantenne il cambio fissato con Bando del Re del 24 settembre 1943, secondo il quale ad 1 sterlina equivalevano 400 lire. È questo il motivo per cui la popolazione, abituata alla lira, era solita riportare sulla cartamoneta dell’occupazione inglese il controvalore.

Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
1 shilling British Military Authority con, al retro, dicitura manoscritta “uno scellino corrispondente a 20 lire italiane (Rodi – Egeo)” (© Cartamoneta.com Srl)

La dimostrazione di quanto efficiente fosse il funzionamento della Banca d’Italia può essere dimostrata con il periodo di attività della stessa, che proseguì oltre la fine del secondo conflitto mondiale. La filiale di Rodi ritirò progressivamente i biglietti dell’aprile 1944 e gli assegni dei tre istituti di emissione. Dopo il 31 marzo 1947 il Dodecaneso passò alla Grecia e dal 7 al 12 aprile si procedette al cambio dei biglietti di Rodi, della cartamoneta italiana e di quella inglese.

Quando il Dodecaneso fu liberato dagli Alleati, il Governo italiano cercò di mantenere almeno il protettorato sulle isole egee, ma pesò negativamente la politica fascista di De Vecchi, che in breve tempo aveva alimentato l’irredentismo greco, un fenomeno molto limitato fino al suo arrivo.

Dal punto di vista numismatico, i biglietti di Rodi del 1944 sono sempre stati difficilmente reperibili, a parte per brevi periodi, a causa di alcuni ritrovamenti di qualche decina di esemplari. In tempi recenti, soprattutto i collezionisti greci, ne hanno assorbito la quasi totalità dal mercato.

Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
Alcuni biglietti falsi di Rodi da 50 lire (© Gerardo Vendemia)

Degli esemplari da 50 e 100 lire di Rodi non si è a conoscenza di falsi d’epoca, in virtù della limitata circolazione, mentre qualche decennio fa sono apparse sul mercato numismatico poche riproduzioni moderne. L’idea di stampare dei falsi, da proporre per autentici ai collezionisti, era incentivata dalla facilità di reperimento di carta bollata e da una veste grafica relativamente semplice.

Cartamoneta Dodecaneso italiano - Rodi
Alcuni biglietti falsi di Rodi da 100 lire (© Gerardo Vendemia)

Da una cassetta di sicurezza sono stati rinvenuti 49 biglietti da 50 lire e 33 da 100 lire, che, sulla base delle informazioni acquisite, rappresentano l’archivio dal quale provenivano “le raffinate falsificazioni” di cui si fa menzione nei più diffusi cataloghi di cartamoneta italiana.

 

 

In seguito si riportano i numeri di serie di tutti i falsi rinvenuti:

TAGLIO (LIRE)SERIENUMERO
50I3673
50I3662
50I4329
50I3689
50I5694
50I5622
50I6137
50I5712
50I4322
50I3674
50I3679
50II2947
50II9605
50II5338
50II7526
50II7300
50II7409
50II3200
50II3322
50II3501
50II5200
50II2480
50III3079
50III7123
50III3524
50III4721
50III3081
50III9137
50III8207
50III5500
50III2228
50III4391
50III2468
50III2357
50III5603
50III6664
50IV3721
50IV2724
50IV4724
50IV8010
50IV8122
50IV2462
50IV0879
50IV2912
50IV3882
50IV3965
50IV2131
50IV5792
50IV1234
TAGLIO (LIRE)SERIENUMERO
100A4129
100A4106
100A4144
100A4126
100A4146
100A4113
100A4117
100A4164
100A4156
100A4154
100A4135
100B5958
100B5916
100B5919
100B5973
100B5926
100B5923
100B5907
100B5980
100B5964
100C6658
100C6635
100C6671
100C6647
100C6655
100C6682
100C6679
100C6674
100C6649
100C6652
100C6685
100C6626
100C6643

Un occhio esperto riesce a riconoscere l’autentico dal falso in base a numerosi dettagli della stampa, impossibili da riprodurre fedelmente

I collezionisti possono tirare un ulteriore sospiro di sollievo in quanto nessuno degli esemplari illustrati è finito sul mercato numismatico e il loro status è stato comunicato alle autorità competenti in uno specifico procedimento giudiziario.

Bibliografia

Gavello 1996 = Gavello F., Cartamoneta Italiana, Torino 1996

Crapanzano, Giulianini, Vendemia 2022 = Crapanzano G., Giulianini E. Vendemia G. La Cartamoneta Italiana, Cellole 2022

Crapanzano 1996 = Crapanzano G., Soldi d’Italia, Roma 1996

Dodecaneso, disponibile su https://www.dodecaneso.org/

La Biblioteca di Alessandria, disponibile su https://www.youtube.com/watch?v=JkzkBMPqB_A

Wikipedia, disponibile su https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_italiane_dell%27Egeo

Wikipedia, disponibile su https://it.wikipedia.org/wiki/Inigo_Campioni

Torna in alto